Nelle prossime ore forti temporali saranno imminenti in queste aree del Paese, l’avviso del meteorologo Daniele Ingemi

Malgrado la persistenza dell'anticiclone africano nelle prossime ore forti temporali saranno imminenti in queste regioni, dove si attendono anche grandinate e forti raffiche di vento.

Un promontorio anticiclonico di origine africana continua a dominare la scena meteorologica sull’Italia, portando temperature elevate e condizioni di stabilità su gran parte del Paese.

Tuttavia, nelle prossime ore, l’arrivo di una perturbazione atlantica in discesa dal Nord Europa destabilizzerà l’atmosfera, dando origine a temporali, anche localmente intensi, soprattutto al Nord.

L’anticiclone africano domina sull’Italia, ma crescerà l’instabilità al Nord

L’Italia si trova attualmente sotto l’influenza di un robusto promontorio anticiclonico africano, che sta garantendo giornate soleggiate e temperature ben sopra la media stagionale, con punte di +32°C +35°C in molte città del Centro-Sud, come Roma, Firenze e Catania.

Questo promontorio anticiclonico, alimentato da aria calda proveniente dal Nord Africa, sta mantenendo condizioni di stabilità atmosferica, con cieli prevalentemente sereni e tanto sole. La circolazione, piuttosto lasca nei bassi strati, sta favorendo pure un incremento dell’umidità relativa, rendendo il clima ancora più afoso e disagevole da sopportare.

Maltempo sul Nord-est.
Le regioni del Nord-Est domani sera, come le province di Udine, Pordenone e Venezia, saranno particolarmente a rischio per temporali intensi, con possibilità di grandinate e forti colpi di vento.

Tuttavia, la situazione è destinata a cambiare, almeno parzialmente, nelle prossime ore, a causa dell’ingresso di una saccatura di origine atlantica che porterà aria più fresca e instabile in quota, pronta a produrre parecchia instabilità, già a partire da Alpi e Prealpi.

Le aree a rischio nelle prossime ore

Secondo gli ultimi aggiornamenti, a partire dal pomeriggio di oggi, 14 giugno 2025, i primi temporali si svilupperanno sulle zone alpine e prealpine, con particolare attenzione a Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia e Trentino-Alto Adige.

Ma l’instabilità andrà ad intensificarsi già da domani, quando fra il tardo pomeriggio e la serata di domenica 15 giugno i fenomeni temporaleschi potrebbero scendere verso le pianure, coinvolgendo il Veneto e il Friuli Venezia Giulia.

Le regioni del Nord-Est, come le province di Udine, Pordenone e Venezia, saranno particolarmente a rischio per temporali intensi, con possibilità di grandinate e forti colpi di vento, noti come “downburst”, che possono raggiungere velocità superiori ai 100 km/h.

Al Centro, le regioni tirreniche come Toscana, Lazio e Campania vedranno un aumento della nuvolosità, ma eccetto qualche temporale di calore sull’Appennino settentrionale, non si verificheranno fenomeni degni di nota.

Il rischio di fenomeni estremi

Dato il notevole carburante a disposizione, ossia la presenza di una massa d’aria molto calda e umida nei bassi strati, è chiaro che domenica 15 sarà concreto il rischio di vedere fenomeni localmente intensi. Addirittura sulle aree pedemontane prealpine non si potrà escludere il rischio di formazione di supercelle.

Inoltre, il forte gradiente termico e barico tra l’aria calda preesistente e quella più fresca in arrivo potrebbe generare raffiche di vento discensionali (downburst), in grado di causare danni significativi. Le aree più esposte a questi fenomeni includono le pianure piemontesi, lombarde e venete, dove la convergenza tra masse d’aria diverse favorirà lo sviluppo di temporali autorigeneranti.

Estate piena al meridione, attesa pure un’attenuazione delle brezze

Il Sud e le Isole, invece, resteranno per lo più sotto l’influenza dell’anticiclone africano, con cieli sereni o velati e temperature che continueranno a mantenersi elevate, anche se qualche velatura si affaccerà domenica sera.

Anzi, proprio domenica 15 l’anticiclone subtropicale si intensificherà ulteriormente in quota, favorendo condizioni di tempo stabile, soleggiato e molto afoso. Nei bassi strati però accadrà qualcos'altro.

Le brezze, i venti termici tipici di queste condizioni sinottiche, tenderanno ad essere molto deboli, o addirittura sparire, specie fra il Tirreno, la Sardegna e la Sicilia. Questo è indotto proprio dall'intensificazione del regime anticiclonico.

L'aria calda e stabile in quota che alimenta questo promontorio agisce come una sorta di "coperchio" (cappa anticiclonica), limitando i movimenti verticali dell'aria.

Valori acqua precipitabile.
Valori di acqua precipitabile attesi domenica sera sulle regioni di Nord-est.

Questo effetto blocca la formazione delle correnti ascensionali (le termiche) necessarie per avviare il ciclo della brezza sotto le coste (depressione termica al suolo che risucchia l’aria dalla superficie marina più fresca).

Di conseguenza, anche se ci sarà un forte riscaldamento diurno della terra, l'aria non potrà salire liberamente e il flusso d'aria dal mare verso la terra (o viceversa di notte) tenderà a interrompersi in diverse località, acuendo la sensazione di caldo.

Queste condizioni meteorologiche persisteranno fino all'inizio della prossima settimana. Fra martedì 17 e mercoledì 18 giugno un abbassamento dei geopotenziali sulle regioni del Centro-Sud potrà causare dei temporali di calore sui monti dell'Italia meridionale.