Proprio mentre in Spagna si continua a scavare nel fango e a cercare i dispersi della gigantesca catastrofe che ha colpito Valencia - al 3 novembre il bilancio provvisorio è di oltre 200 morti ma ci sono centinaia di dispersi - ricorrono in questi giorni gli anniversari di altre grandi alluvioni che hanno colpito l'Italia nei decenni scorsi. Sono anniversari che ci devono ricordare quanto i Paesi del Mediterraneo siano esposti a disastri come quello di 5 giorni fa che ha colpito la terza città più popolosa della Spagna.
Un insieme di fattori rende sempre più elevato il rischio: siamo di fronte a precipitazioni eccezionali, che incidono su aree densamente abitate, molto costruite. Gli effetti, se non si agisce con la prevenzione, sono purtroppo devastanti.
In Italia, come in Spagna ed altre aree dell'Europa, siamo inoltre di fronte ad un evidente aumento dei fenomeni meteo eccezionali, e quindi ad un aumento del rischio.
Nella notte tra il 5 e il 6 novembre 1994 una terribile alluvione colpì le province di Cuneo, Asti e Alessandria, sul Tanaro, e la zona di Vercelli sul Po. Le vaste esondazioni ed oltre un migliaio di frane causarono 68 vittime, decine di feriti e circa 5500 persone evacuate.
Quella del Piemonte è una delle alluvioni più pesanti che ha colpito l'Italia negli ultimi decenni.
« i fiumi non solo escono dagli argini, ma con la forza durto che accumulano portano via tutto quello che incontrano, feriscono la gente e le colline». Le dolorose parole di Nuto Revelli scritte all'indomani dell'alluvione in Piemonte del 1994 pic.twitter.com/bFRWctm9rf
— Dipartimento Protezione Civile (@DPCgov) November 2, 2024
Il quadro dei processi geo-idrologici che si verificarono in questo evento lo caratterizzano come uno dei più gravi mai accaduti in Piemonte, si legge in una nota della Protezione Civile. I danni interessarono quasi cinquecento comuni e numerose infrastrutture, soprattutto nella valle del Tanaro, ad Alba, Asti e Alessandria. Nel Piemonte meridionale alcuni centri abitati rimasero isolati per giorni.
Quella del novembre 1994, esattamente 30 anni fa, fu la prima grande emergenza che coinvolse il Servizio Nazionale della Protezione Civile, istituito due anni prima, e che pone al centro la necessità di potenziare le attività di previsione e prevenzione dei rischi.
Dieci anni dopo il sistema di protezione civile iniziò a contare sulla rete dei Centri Funzionali, con compiti di previsione, monitoraggio e sorveglianza dei fenomeni meteorologici e valutazione degli effetti sul territorio.