Almeno 40 persone sono morte nel Centro America ed in Colombia per il aggio di Iota, un ciclone tropicale che aveva toccato terra lunedì scorso in Nicaragua come uragano di categoria 5, quindi con la massima potenza distruttrice in una scala (la scala Saffir-Simpson) di cinque gradi. Dopo avere fatto "landfall" sul Nicaragua ha perso violenza nelle ore successive muovendosi su El Salvador, ma lasciando al suo aggio piogge torrenziali.
#SevereWeather #Iota lascia una scia di devastazioni nel Centro America
— Meteored Italia (@meteoredit) November 19, 2020
Il aggio del ciclone ha lasciato vittime e gravissime alluvioni e frane. pic.twitter.com/gX8ipGxPXK
Il bilancio ufficiale, ancora provvisorio, è di 18 vittime nel Nicaragua, 16 in Honduras e due presso Panama, Guatemala e Colombia. Decine di migliaia di famiglie sono state colpite dal aggio della tempesta, informano le autorità locali, in un territorio già duramente provato dai danni causati da Eta.
La regione era stata già colpita due settimane prima, ad inizio novembre, da un altro ciclone, battezzato Eta. In quel caso c'erano state conseguenze pesanti anche per il Messico meridionale.
Más de 80 personas fueron rescatadas por nuestros #voluntanrios en conjunto de la #PoliciaNacional en aldea Quebradas el yure en #Taulabé, la crecida del río de la comunidad imposibilitó el desalojo preventivo de la gente por lo que tuvieron que ser socorridos.#HuracánIOTA pic.twitter.com/WllhtouDpu
— Cruz Roja Hondureña (@cruzrojahon) November 20, 2020
Nelle ultime ore, nonostante Iota abbia perso pericolosità, restano attive allerte di massimo livello perché i terreni sono saturi e c'è rischio di nuove frane, informano i servizi di protezione civile locali. Le piene dei fiumi mettono inoltre a rischio ponti e altre infrastrutture.