Nei giorni scorsi una intensa ondata di freddo, proveniente dalle latitudini sub-antartiche, ha colpito duramente il Sudafrica orientale e lo Stato del Lesotho, causando nevicate fino a bassa quota e insolite gelate, che hanno causato notevoli disagi.
Per il mese di giugno si tratta di un evento significativo. Per fare un paragone con il nostro clima è come se una importante ondata di freddo abbia colpito il Sud Italia a inizio dicembre. In alcune zone dell’altopiano la colonnina di mercurio, durante la notte, è precipitata a -10°C.
All’origine di questa insolita e intensa ondata di freddo un esteso fronte freddo, proveniente dall’Atlantico meridionale, collegato ad una vasta depressione extratropicale, a largo delle coste sudafricane, che ha richiamato masse d’aria, molto fredde, direttamente dalle coste antartiche.
L’incursione delle masse d’aria fredde antartiche, di origine polare marittima, si è avvertita soprattutto sui rilievi più interni, dove le fredde correnti sud-occidentali, provenienti dall’Atlantico meridionale, hanno fatto abbassare la quota dello “zero termico” sotto i 1500-1400 metri, favorendo l’arrivo delle prime nevicate invernali a quote relativamente basse, dai 1300-1400 metri sui rilievi del Sudafrica sud-orientale.
Cold and snow in Southern Africa.
— Thierry Goose (@ThierryGooseBC) June 12, 2025
In Namibia , the temperature plunged to -7.9°C at Windhoek Airport [1715 m].
In South Africa , Sutherland [1458 m] had as low as -10.5°C.
These aren't record temperatures, but it's very cold for this time of year. It snowed in the highlands. pic.twitter.com/QasjWr4iqH
L’aria fredda depositandosi nei bassi strati ha isolato un esteso cuscinetto d’aria fredda, che si è spinto fino alla Namibia. Qui, grazie alle forti inversioni termiche notturne, si sono raggiunte temperature notevolissime, fino a -7,9°C all’aeroporto di Windhoek, capitale della Namibia, che si trova a 1715 metri di altezza.
A tratti la nevicata, a causa del forte vento occidentale che ha spazzato l’altopiano meridionale, ha assunto pure caratteristiche di bufera. I fenomeni precipitativi, legati al aggio del fronte freddo antartico, hanno interessato solo le coste del Sudafrica meridionale e le aree del vicino retroterra sudafricano.
Oltre ai rilievi del Sudafrica l’arrivo dell’aria fredda verso nord-est ha riportato un po’ di neve, fino a quote relativamente basse, anche sulle montagne che circondano il piccolo stato del Lesotho, dove la neve è rare alle basse quote.
Ma la neve si è spinta fino al o di Lootsberg, trasformando l'area dell’Eastern Cape in un paesaggio fiabesco, come capita molto raramente.
L’ondata di freddo che ha colpito il Sudafrica è senza ombra di dubbio un evento molto importante per l’inizio di giugno, ma non è da considerarsi storico.
Basti pensare che nel giugno del 1968 una intensa nevicata colpì persino la città di Pretoria, imbiancandola. Quello fu un periodo molto freddo per la storia climatica del Sudafrica e dell’intera Africa australe.
Nel 1967 si archiviò il record di freddo dell’Africa australe, con i -20.4°C raggiunti nello stato del Lesotho, mentre nel 1968 si verificarono una serie di eccezionali nevicate su quasi tutto il Sudafrica settentrionale, lo Zimbabwe e addirittura il sud dello Zambia, con accumuli in aree dove erano impensabili le apparizioni della neve.
Di solito i grandi eventi nevosi che nella stagione invernale (inverno australe) imbiancano gli altopiani dell’Africa meridionale sono legati alla presenza di aria piuttosto umida, di origine oceanica, che va ad interagire con le masse d’aria molto fredde che, da Sud e da Sud-ovest, risalgono dai mari sub-antartici verso le coste sudafricane, tramite imponenti fronti freddi associati a vasti e profondi cicloni extratropicali che si approfondiscono a sud-est o ad est della costa sudafricana.