A fine settembre eremo quasi direttamente dall’estate tardiva all’inverno precoce sulle Alpi. Non arriva, è bene sottolinearlo, il vero dell’inverno; per la Pianura padana e a maggior ragione al centro sud non sarà altro che l’arrivo dell’autunno. Ciò non toglie che la neve fa sempre colpo, e se viene a settembre cadendo a quote relativamente basse per la stagione non mancherà, al suo arrivo, di far notizia.
Nel frattempo ottobre si avvicina, andiamo dunque alla scoperta di quel che ci aspetta nel fine settimana e della tendenza di massima per l’inizio del prossimo mese.
non ci sono più le mezze stagioni: marcata ondulazione della corrente a getto, fronte polare che irrompe sabato con nevicata precoce sulle Alpi, accenno a formazione di possibile ciclone simil tropicale sul Medio Adriatico. @meteoredit pic.twitter.com/nFbsVbPQ0c
— luca lombroso (@LucaLombroso) September 21, 2020
Nei prossimi giorni la pressione sul bacino del Mediterraneo sarà in graduale diminuzione, con un flusso in quota zonale che porta al transito delle prime vere perturbazioni autunnali della stagione. Da giovedì 24 settembre assisteremo a un importante cambio di configurazione dei centri barici. L’anticiclone delle Azzorre, ormai ritiratosi sull’Atlantico, si strutturerà con un promontorio fino alla Groenlandia. La corrente a getto subirà una marcata ondulazione con l’approfondimento di una stretta saccatura che irromperà sull’Italia.
Nel fine settimana irromperà aria molto fredda, con ingresso di isoterme fra -25°C e -30°C a 500 hPa sul nord Italia. Nella bassa troposfera, a 850 hPa, circa 1500 m, l’isoterma +5°C scenderà fino alla Toscana.
La configurazione è più invernale che autunnale, fosse arrivata fra un mese era quasi da neve in pianura; le conseguenze sulle Alpi e in parte anche sull’alto Appennino saranno bianche e nevose!
Abbiamo già parlato più in dettaglio del tempo di mercoledì e giovedì, oggi val la pena concentrare la nostra attenzione a quella che appare una vera svolta nella stagione in corso con focus appunto sulla neve.
Venerdì 25 settembre irromperà il primo fronte freddo, portando piogge e temporali al nord, in movimento dal nordovest, più interessato in mattinata, al nordest. La neve resta inizialmente relegata oltre i 2400-2800 m, ma già l’aria inizia a cambiare decisamente e a sera i fiocchi scendono fino a 1500-1800 m su quasi tutte le Alpi.
Al centro rovesci e temporali anche di forte intensità raggiungeranno la Sardegna, specie occidentale e settentrionale e quindi Toscana e Lazio, a seguire Umbria e Appennino centrale, mentre le zone Adriatiche di Marche, Abruzzo e Molise restano in parte protette con variabilità.
In serata i temporali raggiungono anche Campania e Calabria tirrenica e la parte nord della Sicilia.
#21settembre Le mappe meteo ECMWF lo mostrano bene: cambiamento in arrivo in settimana. Giù le temperature.
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Sabato 26 mattina sarà un bianco risveglio su molte zone delle Alpi. La neve scenderà a 1300-1500 m, e nelle zone di confine della Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto anche a 1000 m, localmente anche 800 m. Più incerta un’eventuale imbiancata delle cime più alte dell’Appennino tosco-emiliano.
Al nordovest velocemente si apriranno ampie schiarite con cielo limpido per foehn freddo da nord. Ultimi rovesci al nordest, con ingresso di forte bora sull’Alto Adriatico poi si apre il cielo nel pomeriggio. I rovesci temporaleschi del fronte freddo sospinto da burrasche di maestrale si muoveranno in fretta poi dal centro al sud Italia, colpendo soprattutto le coste tirreniche.
Crollo delle temperature al nord, con massime sotto ai 20°C in molte città padane e non oltre i 15-17°C nelle città alpine di fondovalle. 23-25°C al centro, ancora 27-29°C al sud.
Ecco lo sbalzo termico dalle Alpi al sud. Se affrontare i i Alpini attenzione alla neve, non sarà solo una imbiancata ma a 2000 m anche abbondante. Neve nelle valli. gelate a media ahora anche in Appennino. Ovviamente esclusa neve in pianura @meteoredit @BLQairport pic.twitter.com/VCgLs18Au0
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Domenica 27 mattina dovrebbe tornare il sole su quasi tutto il nord, grazie ai venti freddi e secchi da nord. Nel pomeriggio improvvisamente arriverà un secondo impulso perturbato con nuovi rovesci fra Liguria di levante, Emilia Romagna e basso Veneto; possibile neve a 1300-1500 m nell'Appennino Tosco-emiliano.
Nevicherà ancora, anche fino a 500 m, a nord delle Alpi e i e valli di confine italiani. Azzardiamo a stimare 5-20 cm di neve a 1300-1500 m, 20-40 cm a 2000 m e oltre mezzo metro di neve fresca a 2500 m!
Anche al centro dapprima migliora, tranne sulle aree costiere adriatiche di basse Marche, Abruzzo e Molise, dove si attarderanno piogge e rovesci, con imbiancata dell’Appennino centrale oltre i 2000 m. In giornata altri temporali raggiungono la Toscana e Umbria. Rovesci temporaleschi anche nel sud della Sardegna, con maestrale impetuoso e mare in burrasca nella parte nord dell’isola.
Al sud, da seguire il fronte freddo che potrebbe portare forti temporali fra Sicilia, Calabria e Basilicata, in parte anche Campania e Puglia.
Mattina molto fresca al nord, con minime di 8-10°C in Valpadana e gelate nella valli Alpine sopra a 800-1000 m di quota. Le massime faticano a raggiungere i 20°C non solo al nord ma anche al centro, mentre al sud si arriva sui 23-24°C.
A fine mese l’evoluzione ci appare incerta; azzardando, propendiamo per gli ultimi giorni di settembre con un generale miglioramento e giornate abbastanza soleggiate ma frizzanti. Verso i primi di ottobre poi potrebbe affacciarsi una nuova saccatura e forse anche le prime depressioni strutturate in modo da portare maltempo di stampo autunnale con piogge insistenti. Siamo però alle ipotesi, al solito seguiteci per gli aggiornamenti e i dettagli.