La popolazione conosciuta di esopianeti inizia a diventare sempre più numerosa. Tra i 5338 confermati e i 9432 candidati da confermare i numeri iniziano a diventare di tutto rispetto.
Grazie all'elevato numero di esopianeti, si è già intrapreso da parte degli astronomi un vero e proprio studio demografico.
Così come la demografia si occupa dello studio e dell'evoluzione delle caratteristiche della popolazione, numero, età, genere, razza, ... la demografia esoplanetaria si occupa dello studio delle caratteristiche fisiche e orbitali degli esopianeti, di quali siano le più frequentemente trovate e di come queste possano andare modificandosi con l'età.
Gli esopianeti finora scoperti sono classificabili in 4 tipologie, anche se le singole eccezioni sono numerose
Il lettore avrà notato l'uso ricorrente dell'aggettivo "confermato". Ricordiamo che una volta scoperto, un esopianeta viene classificato come candidato. Successive osservazioni permetteranno di capire se si tratti effettivamente di un esopianeta, che a questo punto viene classificato come confermato. Il fatto che il numero di pianeti candidati sia 9432 a fronte di 5338 confermati è dovuto al maggiore sforzo osservativo e quindi anche maggiore tempo necessario per avere la conferma della vera identità dell'esopianeta.
Per conoscere i criteri usati per la nomenclatura degli esopianeti, si consiglia una lettura dell'articolo Importante scoperta: è stato trovato un esopianeta ancora in formazione
Se la tipologia di esopianeti è più diversificata rispetto a quella dei pianeti del sistema solare, altrettanto diversificata è l'architettura dei sistemi esoplanetari, dove per architettura intendiamo il numero di esopianeti di uno stesso sistema, la loro distanza dalla stella madre e la loro distribuzione in base alle proprietà fisiche (massa, raggio).
Come nel caso del Sistema Solare anche le altre stelle tendono a formare più pianeti e quindi sistemi planetari. Ad oggi sono 4001 i sistemi esoplanetari noti. Tra questi spicca la stella TRAPPIST-1 con ben 7 esopianeti che le orbitano attorno.
Nel Sistema Solare esiste una separazione netta tra i pianeti rocciosi (Mercurio, Venere, Terra e Marte) che occupano la parte interna del sistema solare e pianeti gassosi (Giove, Saturno, Urano, Nettuno) che occupano la parte più esterna.
In particolare, i gioviani possono essere così vicini alla stella da avere temperature superficiali di migliaia di gradi centigradi e per questo vengono chiamati "hot jupiters", cioè gioviani caldi, per distinguerli da quelli freddi più simili a Giove. Inoltre, mentre Giove impiega 11 anni per compiere una rivoluzione attorno al Sole, gli "hot jupiters" possono impiegare da poco meno di un giorno a pochi giorni per compiere una rivoluzione attorno alla propria stella.
Assenti invece nelle vicinanze delle stelle sono i mini- o sub-nettuniani. Si pensa che la loro vicinanza alla stella ne determini una perdita dell'inviluppo gassoso esterno per evaporazione per cui rapidamente (sempre di milioni di anni si parla) si trasformano in superTerre.
Un aspetto interessante è l'evoluzione nel tempo dell'architettura esoplanetaria. Infatti, gli esopianeti tendono a migrare, cambiando la loro distanza dalla stella.
Per comprendere i meccanismi di formazione degli esopianeti, è importante riuscire a scoprire pianeti molto giovani, in modo che non avendo avuto ancora tempo di migrare siano nella stessa posizione in cui si sono formati. Per scoprirli li si cerca attorno a stelle giovani (che abbiano età di pochi milioni di anni).
Bisogna precisare che non tutti i tipi di esopianeti hanno la stessa probabilità di essere scoperti. In generale,
Potrebbero esistere tipologie particolarmente difficili da scoprire. Ad esempio, esopianeti di tipo terrestre e molto distanti dalla loro stella, risulterebbero molto difficili da scoprire sia con la tecnica dell'imaging essendo poco luminosi per essere trovato , sia col metodo delle velocità radiali essendo troppo piccolo e lontani, sia con il metodo dei transiti essendo troppo piccola la probabilità che transitino davanti al disco della stella.
Questo significa che sebbene oggi si conoscano numerosi esopianeti, non è ancora detto che le loro proprietà e architetture planetarie siano pienamente rappresentative di tutte quelle esistenti nell'universo.