Il progressivo aumento delle temperature medie del Mediterraneo, legato al cambiamento climatico, sta favorendo la proliferazione di tante specie di pesci tropicali, definite per l’appunto “aliene”, visto che generalmente abitano i fondali di mari molto caldi, come il mar Rosso.
Questi pesci, a causa del sensibile e inarrestabile riscaldamento del mar Mediterraneo, sono ormai presenti sui nostri mari, dopo essere ati dal Canale di Suez, iniziando a proliferare nelle acque attorno la Sicilia, la Calabria, la Sardegna la Puglia.
Per l’appunto si tratta di pesci alieni all'habitat dei nostri mari, particolarmente invasivi e capaci, grazie al cambiamento climatico e all'innalzamento delle temperature dei mari, di adattarsi a situazioni diverse da quelle di origine.
Fra le varie specie di pesci alieni presenti, il pesce scorpione è quello che si sta maggiormente radicando sul Mediterraneo e sui mari intorno l’Italia. Questa specie oggi, purtroppo, rappresenta un problema per i delicati ecosistemi dell’area del Mediterraneo.
ERA UN MARE TRANQUILLO
— Nicola Bressi (@Nicola_Bressi) June 28, 2023
Il nostro Mediterraneo era un mare con pochi pericoli.
Per aumentare l'adrenalina nelle nuotate abbiamo fatto are da Suez il Pesce Scorpione (Pterois miles) e poi lo abbiamo diffuso scaldando le acque con l'#inquinamentoClimaticohttps://t.co/T3FbujeBEC pic.twitter.com/wKYS1FUqXe
Avvistato per la prima volta più di dieci anni fa, questo pesce provenienti dall'Africa si sta espandendo a grande velocità, arrivando persino alle coste della Spagna.
In Italia l’ultimo avvistamento risale a pochi giorni, lungo la costa calabrese dello Stretto di Messina. Si tratta di un animale molto vorace e invasivo, che rischia di mettere in pericolo l'ittiofauna locale.
Sono almeno una dozzina le specie di pesci scorpione, appartenenti al genere Pterois, ma quella che sta creando problemi nel Mediterraneo è il Pterois miles, originaria del Mar Rosso e che, si suppone, sia arrivata nei nostri mari ando per il canale di Suez.
Il pesce scorpione, oltre ad essere un abile predatore, mangia una grande quantità di pesce e nel Mediterraneo stanno avendo vita facile perché le loro potenziali prede non li conoscono, e dunque non sono abituate a fuggire appena li vedono.
Il fatto di poter predare indisturbati, o quasi, sta promuovendo la diffusione dei pesci scorpione in quello che è il mare chiuso più grande del mondo, e che è caratterizzato da una grande varietà di ambienti diversi.
Ma questi predatori voraci, lì dove arrivano, riescono ad adattarsi provocando danni sempre più gravi alle comunità locali. Incidentalmente, i pesci scorpione sono anche molto velenosi, e la puntura di una delle loro spine dorsali può essere letale anche per un essere umano.
Lo studio mette in evidenza questi rischi e incoraggia a un monitoraggio più attento di questa invasione, anche con un progetto di citizen science, che coinvolge i cittadini nell'avvistamento e nella segnalazione della presenza di pesci scorpione nei propri mari.