Il borgo medievale spagnolo quasi sconosciuto di cui Gaudí si innamorò: punti panoramici, ponti e giardini da favola

Oggi viaggiamo verso un tesoro dei Pirenei catalani, unico per l'eredità sconosciuta di Gaudí, la sua essenza medievale e la ricchezza naturale dei suoi dintorni. Prendete nota per scoprirne tutti i segreti.

Pont Vell
Particolare del Ponte Vecchio di La Pobla de Lillet, uno dei simboli della città e una delle cartoline più fotografate della zona.

A volte, l’anima della Catalogna non si trova nelle sue città, né sulle sue spiagge, e nemmeno tra le sue montagne più celebri. Esistono angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato e la pietra continua a parlare sottovoce. È proprio lì che un genio dell’architettura trovò ispirazione tra mura romaniche, ponti antichi e giardini impossibili.

Un villaggio tra le montagne con anima medievale

Nel cuore del Berguedà, a nord della provincia di Barcellona e ai piedi del Parco Naturale del Cadí-Moixeró, si trova La Pobla de Lillet, un piccolo comune catalano che custodisce secoli di storia, architettura tradizionale, natura rigogliosa e un legame poco noto con Antoni Gaudí.

Situato a circa 130 chilometri da Barcellona, questo paese di meno di mille abitanti si distende nella valle del fiume Llobregat, abbracciato dalle montagne e circondato da paesaggi da cartolina.

Le sue origini risalgono al IX secolo, anche se fu solo nel 1297 che ricevette il titolo di “pobla” (borgo) dal re Giacomo II, consolidandosi come centro urbano fortificato.

Vicoli stretti, ponti antichi e belvedere con storia

Il centro storico di La Pobla de Lillet conserva un tracciato medievale fatto di strade lastricate, piazze raccolte e case in pietra con balconi fioriti. Uno dei suoi grandi richiami è il Ponte Vecchio (Pont Vell), una costruzione romanica del XIV secolo ancora in uso, che attraversa il Llobregat con un unico ed elegante arco.

Salendo per i suoi vicoli si arriva al belvedere del Castell, dove un tempo sorgeva una fortezza medievale. Dalle sue rovine si gode oggi di una vista privilegiata sul paese e sull’ambiente naturale circostante.

Un altro luogo imperdibile è la chiesa di Santa Maria de Lillet, di origine romanica, accanto ai resti dell’antico monastero benedettino che fu fulcro della spiritualità locale.

Gaudí, un incarico insolito nella Catalogna profonda

Uno dei capitoli più sorprendenti della storia di La Pobla de Lillet è il legame con Antoni Gaudí, l’architetto modernista più celebre al mondo. Nel 1902 fu invitato nella zona dall’industriale Eusebi Güell, che possedeva qui una delle sue principali fabbriche tessili: la cementeria Asland di Clot del Moro.

Chalet de Catllaràs
Lo Xalet del Catllaràs, con i suoi tetti spioventi e le forme ondulate, riflette lo stile naturalista di Gaudí anche nel cuore delle montagne. Fonte: Turistren.cat

Durante la sua permanenza, Gaudí alloggiò nello Xalet del Catllaràs, un rifugio di montagna che egli stesso progettò per ospitare gli ingegneri della fabbrica. Sebbene l’edificio abbia subito modifiche nel tempo, conserva ancora il tratto distintivo del suo stile.

I Giardini Artigas: un sogno modernista nella natura

Poco fuori dal paese si trovano i Giardini Artigas, una delle opere più magiche della zona, anch’essi firmati da Gaudí. Progettati come ringraziamento alla famiglia Artigas, che lo ospitò durante la visita, rappresentano la perfetta simbiosi tra architettura e natura. Con erelle, sculture, panchine, grotte e cascate, sembrano usciti da una fiaba.

Un viaggio tra locomotive d’epoca e paesaggi da sogno

Un modo originale per raggiungere questi giardini è prendere il trenino turistico a scartamento ridotto, il “Tren del Ciment”, che percorre poco più di 3 chilometri dalla vecchia cementeria fino al centro del paese. Un viaggio breve ma incantevole, soprattutto per famiglie o apionati di archeologia industriale.

La Pobla de Lillet è anche un paradiso per escursionisti e cicloturisti. Da qui partono numerosi sentieri segnalati che permettono di esplorare la Sierra del Catllaràs, tra boschi, sorgenti e formazioni rocciose. In autunno, il foliage è un vero spettacolo.