L’aria è decisamente cambiata un po’ in tutta Italia, e ora, per la prima volta da maggio scorso, le temperature minime sono scese sotto i 10°C, spicca stamane Bolzano con 7°C. In Toscana notevoli ieri i soli +4°C di Arezzo. Ieri pomeriggio la sensazione di freddo è stata mitigata grazie al forte soleggiamento, notevole che alle ore 13 in Italia ben il 41% dell’energia elettrica proveniva dal fotovoltaico, e solo il 27,6 % era prodotta dai combustibili fossili.
Nessuna località d’Italia comunque ha raggiunto i 30°C, con Lampedusa la più calda a 27°C. Un cambio di stagione netto e improvviso, proprio in prossimità della data dell’equinozio d’autunno.
Al suolo un vasto anticiclone con massimo sull’Europa centrale mantiene molto a nord le perturbazioni Atlantiche, ma contribuisce ancora a un afflusso di aria fredda dall’Europa orientale. I flussi in quota sono mediamente settentrionali, si inseriscono alcuni impulsi di aria instabile ma il nord viene saltato e solo nel settore Adriatico centro meridionale e in parte Tirrenico meridionale si attivano alcuni rovesci.
Un cambio di circolazione potrebbe aversi a fine mese, con una saccatura che potrebbe strutturarsi in senso meridiano e portare correnti perturbate sull’Italia, ma vi è ancora molta incertezza nella conformazione esatta e nella conseguente fenomenologia.
#19settembre Alle porte dell'equinozio d'#autunno, movimenti in alta quota sul continente europeo ️️. Le mappe di #temperatura a 500 hPa (circa 5500 m s.l.m.).
— Meteored Italia (@meteoredit) September 19, 2022
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Martedì al nord la giornata risulta molto soleggiata, con aria ulteriormente rinfrescata. Al centro transitano alcuni rovesci fra Marche, colpite dalla recente tragica alluvione e Abruzzo. Per fortuna però non sono intensi e si allontanano in fretta. Ben soleggiato grazie alla tramontana sul resto del centro. Sole su gran parte della Sardegna, con l’eccezione di alcune nubi e rovesci in zone interne orientali dell’isola. Al sud variabilità con qualche rovescio in transito in Puglia e nelle zone interne calabre e lucane, occasionalmente anche della Sicilia.
Mercoledì e giovedì soleggiato su gran parte d’Italia, specie centro nord mentre fra Sicilia Tirrenica e Calabria si addenseranno le nubi dovute ai flussi da nord, con rovesci e locali temporali.
Ulteriore calo delle minime specie al centro nord mercoledì, localmente soli +4, +6°C nelle campagne più aperte.
Venerdì ancora bella e fresca giornata settembrina, in prevalenza soleggiata ovunque. Sabato più nuvoloso specie al nordovest e Sardegna, verso sera possibili prime piogge su queste zone. Nel resto d’Italia nuvolosità variabile ma asciutto e ancora con ampi spazi di sole.
Ancora fresco al nord e buona parte del centro, temperature massime sui 22-24°C al nord, 23-26°C al centro. Al sud si va verso i 26-28°C. Notti molto fresche, al nord e conche del centro attorno a +8,+10°C, mentre sulle coste e zone più miti attorno a 14-16°C. Al sud minime sui 16-18°C.
Già da qualche giorno i modelli propongono appunto una saccatura decisamente autunnale fra il domenica 25 e lunedì 26 settembre, foriera nel caso di piogge anche abbondanti al nordovest, dove specie sul Piemonte, troppo spesso saltato dalle ultime perturbazioni. Il maltempo poi si estenderebbe a tutto il nord e buona parte del centro e Sardegna. Il sud in questo scenario potrebbe vedere una momentanea fase di netto aumento delle temperature, prima di piogge e temporali.
Oggi ECMWF ridimensiona e modifica la distribuzione delle precipitazioni, ritardando il peggioramento a fine mese e collocandolo più al centro e al sud Tirrenici.
Il timore, vista la crisi energetica in corso, è che il freddo e l’autunno vero arrivino in anticipo, costringendo a maggior uso di gas naturale. Al momento le temperature sono sotto la media, ma non è un evento straordinario per settembre, soli due anni fa, attorno al 25 settembre 2020, la neve arrivò addirittura a 1300 m al o del Brennero.
Dando uno sguardo invece alle prime settimane di ottobre, le mappe substagionali ECMWF tornano a proporre anomalie termiche positive con temperature in genere sopra la media. Se questo scenario sarà confermato, potremmo arrivare così al 22 ottobre, data in cui la normativa, ora modificata per l’emergenza energetica, consente l’accensione degli impianti il riscaldamento nella zona climatica E, che comprende gran parte delle città del nord e alcune del centro.