Fumo degli incendi in Canada di nuovo verso l’Italia: tramonti da cartolina, ma ci sono rischi per la salute?

L’atmosfera non ha confini e i fumi degli incendi forestali del Canada hanno raggiunto come previsto l’Europa e anche l’Italia. Nuovo pennacchio in arrivo, possibili tramonti rossi spettacoli, ma ci saranno conseguenze per la salute?

Stupore ieri in chi si trova in montagna, a partire dalle Alpi occidentali e quindi anche in Appennino settentrionale. Il cielo, a inizio giornata limpido e pulito, si è fatto improvvisamente lattiginoso e l’aria ha preso uno strano odore di fumo.

Sono le conseguenze del lontani ma disastrosi incendi che hanno colpito il Canada. Era già successo lo scorso anno, sia gli incendi che il grande trasporto transfrontaliero di inquinanti. Quest’anno però l’effetto del fumo è stato molto più visibile e marcato. Ecco perché e le conseguenze

Gli incendi in Canada

Dopo l’ inverno a tratti rigido, la situazione in nord America è mutata e con l’estate il caldo ha colpito alcune zone del Canada. Le alte temperature hanno così favorito la diffusione di focolai che poi sono risultati difficili da controllare. Grandi incendi hanno colpito alcuni Stati canadesi.

In Manitoba e in Saskatchewan è stato dichiarato lo stato di emergenza a causa degli incendi boschivi che si sono diffusi in alcune zone i residenti sono stati costretti a evacuare le loro case.

Le autorità hanno avvertito che si prospettano giorni difficili per la lotta contro gli incendi boschivi a causa del clima caldo e secco previsto.

Perché il fumo è arrivato fino in Europa?

L’atmosfera non ha confini, così trasportati dalle correnti a getto gli inquinanti si diffondono anche a grande distanza dalla loro sorgente.

In questi giorni sul Canada centro settentrionale è presente una grande depressione, che ha trasportato il pennacchio delle emissioni dovute agli incendi con un ramo verso gli Stati Uniti, sui Grandi Laghi, la qualità dell'aria a Detroit è risultata "molto malsana".

Un altro ramo è stato catturato dalla corrente a getto delle medie latitudini, e ha portato grandi quantità di inquinanti fin dentro la depressione Islandese.

Mappa a scala sinottica, dall'Europa al nord America, con le concentrazioni di monossido di carbonio basate su CAMS/ECMWF. si nota la sorgente nella zona degli incendi, in rosso, e il lungo trasporto guidato dalla corrente a getto. Un ramo porta i fumi canadesi fino al Mediterraneo.

Da questa si sono diramate le perturbazioni che sono transitate sull’Europa centrale e hanno lambito il nord Italia. Insieme all’aria polare marittima, che traeva origine proprio in quelle zone, verso l’Europa è così arrivato anche il fumo.

L’arrivo del fumo documentato dalle webcam

Domenica 8 giugno le prime zone a ricevere i fumi degli incendi canadesi sono state le Alpi occidentali, soprattutto in Val d’Aosta. Attorno al Cervino come documentato da Meteo Val d’Aosta è comparso uno strato di aria sporca, con cielo più limpido sopra tale quota. Il trasporto infatti è avvenuto principalmente attorno a quote medio alte, come confermato da elaborazioni con modelli di retrotraiettorie lagrangiane.

Nel pomeriggio il cielo, abbastanza limpido in mattinata, è diventato lattiginoso anche nelle città della pianura padana. Verso il tramonto le webcam hanno evidenziato l’arrivo del fumo canadese anche sulle cime dell’Appennino Tosco Emiliano, incluso il monte Cimone.

Le immagini satellitari e le mappe CAMS disponibili anche nel nostro sito selezionando qualità dell'aria lo mostrano chiaramente: la nube ha toccato la Penisola Iberica, la Francia, e anche l’Italia settentrionale, portando con sé monossido di carbonio e particelle fini.

L'immagine al visibile del satellite Meteosat evidenzia sul Mar Ligure e verso l'Appennino un certo grigiore: non è umidità, non sono nubi alte, ma i fumi prodotti dagli incendi in Canada.

Quali conseguenze per la salute?

Negli Stati Uniti l'Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti ha lanciato l’allerta per alcune zone specie al confine col Canada. Il fumo degli incendi boschivi infatti contiene inquinanti incluse particelle fini come i PM2.5, che possono penetrare in profondità nei polmoni. L'esposizione a breve termine può causare bronchite, peggiorare l'asma e creare altri problemi di salute.

L'esposizione a breve termine può causare bronchite, peggiorare l'asma e creare altri problemi di salute.

Il governo canadese ha emesso un avviso per la cattiva qualità dell'aria, un denso fumo ha avvolto anche Montreal. Le autorità hanno consigliato alle persone con problemi di salute di restare al chiuso.

In Italia, ARPA Val d’Aosta ha rilevato nelle scorse ore quasi 50 µg/m³ di PM10 a Courmayeur e circa 40 µg/m³ ad Aosta, mentre nella valle del Gran San Bernardo è stato registrato un picco di 62 µg/m³. Leggero aumento delle polveri anche nelle città del nord, ma non tale da portare valori prossimi ai limiti di legge.

In italia comunque i rischi per la salute sono nettamente inferiori rispetto in Nord America, colpito direttamente dalla nube.

Nuovo pennacchio di fumo in arrivo: tramonti spettacolari?

Le mappe di concentrazione di CO, monossido di carbonio mostrano l’arrivo nelle prossime 48-72 ore di altro fumo dal Canada. Le concentrazioni appaiono alte, ma principalmente riguardano il contenuto colonnare totale, dunque non dovrebbero avere impatti sulla salute rilevanti. Ciò nonostante è consigliabile prestare attenzione e limitare le attività all’aperto in caso di valori osservati elevati o aria odorante in modo marcato di fumo, specie in alta montagna.

C’è però anche un aspetto che potrebbe risultare spettacolare di questo fumo: i tramonti rossi. L’arrivo del nuovo impulso del fumo degli incendi in Canada potrebbe regalarci uno degli effetti più suggestivi: albe e tramonti più intensi e colorati del solito.

Le particelle di fumo in sospensione assorbono le lunghezze d’onda più corte, come il blu, diffondendo quelle più lunghe, come il rosso e l’arancione. Occhi puntati dunque verso ovest al tramonto e a est all’alba, potremmo osservare cielo infuocato all’orizzonte, con sfumature straordinarie.