Ormai, con la fine del mese di maggio, manca davvero poco all’inizio dell’estate meteorologica, che per convenzione parte l’1 giugno. Come abbiamo spiegato più volte in ato, le previsioni stagionali (da non confondere con le normali previsioni a breve scadenza che valgono fino a 72 ore), o meglio “linee di tendenza”, sono sperimentali e presentano un’enorme incertezza, anche quest’anno accentuata dalle discrepanze tra i modelli di riferimento.
Le tendenze stagionali rappresentano quello che sarà il futuro della meteorologia, con i progressi degli ultimi anni. Oggi conoscere il tipo di inquadramento barico che si potrebbe venire a determinare può aiutare l’uomo a pianificare al meglio le proprie attività.
Superata la famosa barriera di primavera oggi possiamo tracciare una prima proiezione, in vista dell’estate 2025. Secondo le ultime tendenze formulate dal centro di calcolo europeo, ECMWF, l’estate del 2025 potrebbe essere piuttosto calda per buona parte del vecchio continente, inclusa l’Italia, rispecchiando il trend delle ultime estati degli anni 2000, con temperature tutto sommato in linea con le medie stagionali su buona parte del vecchio continente, e sull’Italia.
Già dal mese di giugno si prevede una risalita di latitudine della fascia degli anticicloni subtropicali, che provocheranno una stabilizzazione dell’atmosfera, soprattutto sulle regioni meridionali, con una importante risalita delle temperature medie, pronte a portarsi su valori ben al di sopra delle tipiche medie climatologiche del periodo.
Qui con molta probabilità già nel mese di giugno si potranno sperimentare le prime giornate molto calde, con temperature massime che occasionalmente potrebbero raggiungere la soglia dei +38°C +40°C. Specie sulle aree interne della Sicilia, dove il caldo potrebbe divenire molto intenso.
In questo scenario formulato da alcuni dei principali modelli globali si prevede la persistenza di un pattern emisferico organizzato in grandi ondulazioni in seno alla corrente a getto, che favorirà la formazione di insidiosi promontori anticiclonici di blocco, in grado di ergersi fino alla Scandinavia, portando importanti ondate di calore nel cuore dell’Europa.
Ciò renderebbe le ondate di calore meno durature, in particolar modo sulle regioni del Nord e lungo la fascia adriatica. Mentre le regioni più meridionali, la Sicilia e la Sardegna vivranno condizioni più calde e stabili, con lunghi periodi asciutti che potrebbero aggravare le condizioni di siccità, specie sulla Sicilia occidentale, oltre a favorire l’ambiente ideale per lo sviluppo di incendi.
L'estate 2025 si prospetta dunque intensa, con un rischio significativo di ondate di calore prolungate e condizioni di siccità sulle estreme regioni meridionali.
Questo scenario, che preoccupa non poco gli esperti, potrebbe avere ripercussioni sull'agricoltura, la gestione delle risorse idriche e la salute pubblica, rendendo necessaria una pianificazione attenta per attività all'aperto e strategie di adattamento climatico di lungo periodo.
Specialmente in quelle regioni del nostro territorio nazionale, maggiormente esposte alle onde di calore. Le proiezioni stagionali, pur non essendo deterministiche, offrono un quadro probabilistico utile per prepararsi a una stagione che potrebbe essere tra le più calde degli ultimi decenni.